I D.I.D. uno spettacolo Trashinante

Drammaturgia di Giusi Arimatea e Domenico Loddo
con Tino Calabrò, Stefano Cutrupi, Silvana Luppino, Cinzia Muscolino
voce narrante Gianfranco Quero
aiuto regia Giusi Arimatea
regia Christian Maria Parisi
disegno luci Guillermo Laurin Salazar scene, costumi Valentina Sofi
direttore di produzione Angelo Di Mattia
ufficio stampa Chiara Chirieleison
Produzione Ass.Teatro dei 3 Mestieri – Ass. Cult. Teatro Primo
Un omicidio, quattro potenziali colpevoli. A teatro, però, l’esito probatorio può trasformarsi in esito metafisico, parimenti rilevante, non meno nodale: chi è la vittima? Siamo del resto tutti colpevoli di qualcosa e innocenti per qualcos’altro. Perché chi ci ha sopravanzato nella fila, chi ci ha fregato il parcheggio, chi ci ha rubato la borsa o la moglie o la vita potrebbe essere chiunque, sebbene l’indiziato più probabile resti il nostro peggior nemico, quello che ogni mattina ci guarda da dentro la cornice dello specchio con tutta la ferocia di cui è capace, ponendoci sempre la stessa domanda: “io chi sono?”

IL SIGNOR DOPODOMANI – L’indicibile sproloquio di un condannato a vivere

 

 

Indicibile nota
Di A Da In Con Su Per Tra Fra.
La vita non è una preposizione semplice. Piuttosto, è una preposizione decisamente articolata, financo disarticolata, che da una pre-posizione eretta ci conduce ad una post-posizione coricata, e finisce il teatro, si spengono le luci, si chiude il sipario. In mezzo, l’abuso sulla nostra impotenza.
Il sangue ci lega, il coito ci tramanda, la terra ci accoglie. E il mondo continua a compiersi senza la nostra presenza.
Quindi, cosa vuole ancora il protagonista del nostro monologo da questa terribile meraviglia che è la vita?
Ci parla da un lontano luogo della sua memoria. Anzi, non parla a noi, ma registra un messaggio per il suo grande amore, durato una eternità di soli tre anni, e mai più dimenticato.
Di lei gli è rimasta soltanto una audiocassetta, con dentro canzoni, voci e rumori dei loro anni insieme, ultima testimonianza di ciò che era stato il loro meraviglioso amore.
Cosa si ostina a cercare, il nostro uomo in frack?
Una vendetta!
Implacabile, feroce, definitiva, affinchè lo salvi finalmente da tutto quel suo immenso dolore.

Debutto 27 Ottobre 2017 – Teatro dei 3 Mestieri (ME)

Promo


DON’T CRY JOE
Testo e regia di Tino Caspanello
con Tino Calabrò, Stefano Cutrupi e Cinzia Muscolino
Assistente alla regia e costumi: Cinzia Muscolino
Produzione: Teatro Pubblico Incanto e Teatro dei 3 mestieri

Tre anime dentro un teatro, tre anime in fuga che vorrebbero ancora giocare a vivere, che mettono in scena un teatro senza saperlo, senza sospettare che ogni loro gesto, ogni loro parola li sta spingendo verso un limite, sul quale la differenza tra realtà e finzione diventa sempre più impercettibile. Tre esseri umani che sembrano conservare un grande livello di coscienza dell’assurdo o l’innocenza di un bambino, che in fondo, forse, sono la stessa cosa. L’ironia assurda delle loro storie, la risata, le minacce e le confessioni svelano il loro destino tracciato già sghembo da una penna: si aspetta solo che entri la vita a sorprenderli con i suoi cortocircuiti, con le promesse mai mantenute, con tutti gli inganni e tutte le apparenze.

Debutto 4 Maggio 2019 Teatro dei 3 Mestieri

PROMO