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Con Silvana Luppino
Scene Osvaldo La Motta
Luci Guillermo Laurin Salazar
Regia Christian Maria Parisi
Produzione Teatro Primo

LO SPETTACOLO
Anna Cappelli è un’impiegata che, nell’Italia degli anni ’60, vive ai margini della società, tra camere con uso di cucine in comune, uffici grigi e polverosi ed il sogno di una casa tutta sua e di un uomo che la prenda in sposa. La sua risposta alla solitudine, dopo l’ennesimo abbandono, sarà violentissima ed insieme teneramente straziante. Un monologo ironico e tagliente sviluppato attraverso una messinscena teatrale strutturata in sette quadri che coinvolgono e divertono lo spettatore guidandolo sin dentro la psiche del personaggio.

NOTE DI REGIA
Lavorare alla regia di questo che considero un piccolo capolavoro drammaturgico perfettamente sospeso tra commedia e tragedia firmato da un grandissimo autore quale è stato Annibale Ruccello ritengo sia stato per la nostra compagnia teatrale innanzitutto una fortuna, un dono. Con Silvana Luppino abbiamo cercato sin dalle prime prove a tavolino di provare a fare emergere la donna “Anna Cappelli” prima ed oltre al personaggio.
Come molti di noi, oggi sovraesposti agli stimoli dei social network, della pubblicità e di modelli di vita esterni al nostro reale quotidiano, Anna ha una sovraesposizione mentale ed emotiva.
Si avvinghia all’amore, ma sprofonderà nell’abisso. Abbiamo tentato di sbirciare nella testa di Anna per raccontarla in tutti i suoi pensieri entrando nel dettaglio delle sue emozioni, stilizzandole ma andando oltre la maschera, mantenendo il palco come la scatola vuota che lei stessa vuole creare della mente di Tonino…Tonino… Tonino… da che parte posso cominciare? Dal cervello, eh? Anche perché quello credo che non è mai stato mio, altrimenti non avresti potuto nascondermi tutti i tuoi progetti.
Ah, cominciamo dal cuore? Dal cuore, dici?… Ma chissà dove abitano i sentimenti!» Sentimenti, paure, fragilità, condizionamenti della società verso un’impiegata del comune di Latina che negli anni ’60, in bilico tra le convenzioni borghesi dell’Italia del boom e la ricerca ossessiva di una casa e di un amore tutto suo, condivide quindi con molti di noi uno stato d’animo di sradicamento. Si muove per lavoro con aspettative e desideri che non riuscirà a concretizzare e che faranno emergere in lei il suo lato più oscuro per finire insieme al pubblico risucchiati in un vortice tremendo.