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Questo evento è passato.

testo e regia Rosario Palazzolo
Con Stefano Cutrupi e Silvana Luppino
Musiche originali di Gianluca Misiti
Aiuto Regia Marcantonio Pinizzotto
Assistente alla Regia Mariarita Andronaco
Costumi Mary Campagna
Ufficio Stampa Chiara Chirieleison
Direttore Organizzativo Angelo Di Mattia
Una produzione Teatro Dei 3 Mestieri

Prima nazionale

E insomma ho fatto così, ho acchiappato le paure tipiche degli attori, le disavventure degli attori, le fragilità degli attori, il loro vissuto traboccante di esperienze caduche, zeppo di acrobazie emotive, e poi ho fatto incetta dei miei temi ricorrenti, quelli per i quali quotidianamente alzo la penna e la butto su un foglio, e insomma ho affilato i coltelli, come si dice, pure se non si dice proprio così, ho organizzato otto pezzi di un puzzle, che risulterà incompleto, alla fine, beninteso, poiché non era certo mio interesse afferrare tutt’intera la risma, quanto piuttosto imbastire una specie di tauromachia dell’attore, ché è una lotta perpetua, essere attori, mi pare, una lotta con il pubblico, con il testo, col regista, una lotta con se stessi, principalmente, perché scegliere di essere attori, oggi, è una disavventura che nessuno vorrebbe essere vittima di questa disavventura, e il medesimo discorso potrebbe estendersi a tutte le arti praticate dal vivo, poiché il pubblico ha smesso di essere il pubblico che ciascuno attore immaginava quando s’immaginava un qualche pubblico, e in effetti si è tramutato in un’entità caliginosa, il pubblico, e divoratrice di emozioni, e dispensatrice di tendenze, e disegnatrice di panorami, e così l’attore è sempre sul punto di soccombere, e proporre una nuova succulenta esibizione, che faccia piangere o ridere, ma che comunque li renda incolumi da qualsivoglia responsabilità, e l’attore dovrebbe essere l’essere più lontano dal concetto di esibizione, invece, io credo, ché l’esibizione è il concetto più lontano dall’essere attore.
Per cui ho approntato una sfida, una guerra, per la vita e per l’arte.
Una Via Crudex senza resurrezione.
E so bene che il mio discorso è zeppo di buche, ce le ho messe apposta, epperò nondimeno mi pare sia un ottimo punto di partenza, per il fallimento.Che solitamente è il mio punto d’arrivo.